domenica 4 novembre 2007

fine and dandy



Copertina del 45 giri Jazz in Italy n. 2, marzo 1960 (Cetra, EPD-37)
Titoli dei pezzi: “Tema for Franco” (M. Lama);
“Line for Lyons” (G. Mulligan); “Fine and Dandy” (K. Swift & P. James)
Formazione: Enrico Rava, tromba; Maurizio Lama, piano;
Filippo Faguttin, contrabbasso; Franco Mondini, batteria.



“Intervista a Enrico Rava”

A proposito del CD antologico che accompagna Note necessarie:

Tra l'altro, il primo pezzo del cd (Fine and Dandy, N.d.R.) è un'incisione vecchissima…
Ho inserito quel pezzo per un motivo storico. Appartiene a un disco che nessuno conosce. E' un'incisione del 1960, avevo vent'anni. Riascoltandolo, mi è sembrato che suonassi più o meno come suono adesso, il che mi stupisce, considerando che suonavo da appena due anni. In più, in quel brano c'è anche un mio caro amico (Franco Mondini), che in quegli anni era il batterista di Chet, e ci tenevo che fosse in qualche modo presente nell'antologia.


Francesco Ughi, Jazzitalia


«Il migliore musicista di Torino era Franco Mondini, che suonava la batteria da professionista. Era un personaggio conosciuto in tutta Italia, gli stranieri lo sapevano e lo chiamavano volentieri. E così gli capitava di lavorare con gli europei in gamba, quando passavano dall'Italia e talvolta anche all'estero, tipo Bobby Jaspar o René Thomas. E addirittura con Chet Baker, nel primo periodo in cui venne in Italia».



archivio Jazzitalia, Jazz a Torino con Enrico Rava


«Tra i giovani jazzisti di Torino, Maurizio Lama era quello che suonava meglio il pianoforte. La sua famiglia era romana e si erano trasferiti a Torino a causa del lavoro del padre. Eravamo molto amici, uscivamo la domenica insieme alle ragazze. I miei primi gruppetti di jazz moderno erano con lui».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie


moncalieri JAZZ - PREMIO “MAURIZIO LAMA”


1 commento:

Anonimo ha detto...

è vero,
questo è un disco che nessuno conosce.
Appartiene ad una storica serie, edita dalla Cetra, che in 16 EP ha pubblicato il meglio del jazz italiano di quegli anni, a cura di Piero Novelli.

Nel 1961 la stessa label,
in occasione del Centenario dell'unità d'Italia, ha dato alle stampe un numero speciale dove,
a nome di Gianni Sanjust (cl) un settetto interpretava "in jazz" alcuni canti del risorgimento, tipo "Addio, mia bella, addio" o "La Bela Gigogin".

In questo combo c'è ancora un giovane Rava che,
nella quarta traccia "Blues del Centenario", è veramente in ottima forma ed anticipa molto dei suoi guizzi musicali di lì a venire.

Grazie per il tuo lavoro,
Mr J.

P.S.
l'immagine che ho usato per linkare il tuo blog, sul mio, è la cover storica di un disco di Enrico per la HORO, la label romana di Aldo Sinesio, della famosa serie "Jazz a Confronto".
Questo LP, del 1974, anche se non si può citare come un capolavoro, è di un'importanza enorme, perchè è l'unica incisione di Rava con Massimo Urbani in studio - mai ristampata, of course - e contiene alcune musiche che il Dott. Ra non ha più ripubblicato, come "Wrong Side" e "Vento Rosso".

a bientòt...