mercoledì 4 febbraio 2009

50 anni senza andare fuori tempo





Il 31 gennaio scorso all'Auditorium Rai di Torino, Enrico Rava ha festeggiato 50 anni di carriera. Il tour del disco "New York Days" prende il via con Stefano Bollani al piano, Larry Grenadier al contrabbasso, Michael Blake al sax tenore e Jeff Ballard alla batteria. Nel video il racconto della serata attraverso le parole di Enrico Rava intervistato da Jacopo Cosi.


Jacopo Cosi

lunedì 19 gennaio 2009

“New York Days” - 23/01/2009



Comunicato ECM






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mercoledì 14 gennaio 2009

Olhos de Gato


Copertina dell' LP “El Gato” pubblicato dall'etichetta Flying Dutchman

«Quando io lo conobbi, Gato Barbieri in Italia era totalmente sconosciuto, eppure, quella sera, di fronte a lui mi sentii veramente un dilettante da quattro soldi, senza alcun tipo di ambizione.
Aveva un'energia fantastica, suonava da far paura. Però alla fine della serata mi prese da parte e mi incoraggiò:“Guarda che tu hai un suono bellissimo, hai un bellissimo feeling. Perchè non ti metti a fare il musicista, non studi un po'?”. Era il 1962».

«Da quella sera Gato diventò il mio punto di riferimento, mi spinse a credere che forse valeva la pena pensare seriamente alla musica».

«Gato si dedicava alla musica senza condizioni. Suonava alla John Coltrane, era pazzo per Coltrane e io mi sentivo molto vicino al suo modo di sentire la musica, viverla in modo assoluto. Qualcosa in cui ti butti completamente».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie


gatobarbieri

martedì 4 novembre 2008

@t Umbria Jazz 08



Intervista a Enrico Rava e brano dal concerto a Umbria Jazz '08

mercoledì 20 agosto 2008

Buon Compleanno Maestro!


Artwork by Giorgio Finamore


GIORGIO FINAMORE

giovedì 17 aprile 2008

Vida porteña


I knew Enrico Rava from the time he went to play to Argentina with saxophonist Steve Lacy. Maybe around 1965. It
was a piano-less quartet, with Johnny Dyani on bass and Louis Moholo on drums, both from South Africa. Apparently the people who hired the quartet, disappeared without paying the bills and, most important without paying the musicians. As a result to that, Enrico, Steve, Johnny and Louis had to stay in Buenos Aires for over a year, playing gigs where ever they could in order to raise money and be able to leave Argentina. They were playing at a club called Gotan, five nights a week and opposite to Astor Piazzolla's quintet, who was playing at the same venue! Moholo's drums were stolen from the club and Enrico, knowing that I had a set of drums in my house, asked me to lend them to Moholo. I'm a pianist and the set of drums that I had at the time were practically a toy set left by a friend at my place. When Enrico saw them, he was very disappointed. Moholo wound up playing with a set of bongoes instead of the regular snare drum. Soon after, Steve and Enrico left Argentina, but Johnny Dyani and Louis Moholo stayed for a couple of years.The good thing that happened is that as a result of Enrico's stay in Buenos Aires we had the opportunity to jam with him.

Carlos Franzetti.


L'amico Carlos Franzetti è pianista, arrangiatore, compositore e direttore d'orchestra.
Fra i molti premi ricevuti nella sua carriera ricordiamo la nomination ottenuta al Grammy Award nel 2006 nella categoria Best Classical Contemporary Composition per la sua opera “Corpus Evita”; nel 2003 la duplice nomination, sempre al Grammy, per “Poeta de Arrabal” nelle categorie Best Classical Crossover Album e Best Instrumental Arrangment. Nel 2001 ha vinto un Latin Grammy Award nella categoria Best Tango Album grazie al suo lavoro intitolato “Tango Fatal”.


Carlos Franzetti MySpace Official Page
AMAPOLA RECORDS


martedì 25 marzo 2008

ricordi d'infanzia...



MOBY DICK

O LA BALENA

DI HERMAN MELVILLE

TRADUZIONE DI CESARE PAVESE
RIVEDUTA E MIGLIORATA

FRASSINELLI TIPOGRAFO EDITORE
TORINO 1950


«Certi libri invece mi avevano sempre seguito, come l'edizione Frassinelli di Moby Dick, con la copertina di stoffa azzurra. È un libro che ho riletto non so quante volte».

Enrico Rava e Alberto Riva,
Note necessarie


sabato 23 febbraio 2008

a Chet




Sabato 8 marzo si terrà presso il teatro Giacosa di Ivrea un concerto tributo a Chet Baker.
Il chitarrista belga Philip Catherine, il bassista Riccardo Del Fra e il batterista Aldo Romano accompagneranno Enrico Rava in un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca delle emozioni vissute in compagnia dell'indimenticato trombettista statunitense.


Presentazione del concerto

EuroJazz Festival Ivrea ricorda Chet Baker invitando quattro grandi musicisti che con lui hanno diviso il palco in più occasioni. Enrico Rava triestino classe 1939, conosce Chet nel 1962 in Italia e lavorerà poi con lui diverse volte, nei vari jazz club in giro per l’America e l’Europa. Rava coglie nella propria formazione musicale Davis e Baker, carpendo da questi due maestri il fraseggio, la tecnica e i colori: tanto la delicatezza di Chet quanto l’esuberanza di Miles. I compagni di viaggio di Rava per l’occasione sono altri musicisti, che non solo hanno lavorato con il grande trombettista, ma lo hanno proprio vissuto, condividendone le jam session e i drammi legati al suo modo di vivere. Aldo Romano eclettico batterista, ha accolto Chet nella sua casa in diverse occasioni e ne ha recepito l’importanza del silenzio nelle partiture. Il suo tocco nell’esecuzione degli standard di Baker proposti è sempre stato misurato e delicato, forte quando il fraseggio lo chiedeva, ma mai invasivo e di troppo. Di primo piano, in questo concerto che si annuncia ricco di ricordi, il chitarrista Philip Catherine che ha incontrato Chet per la prima volta nel 1981 e con il quale ha inciso album del calibro di Chet’s Choice. Catherine insieme a Riccardo Del Fra ha lavorato con Chet per molto tempo e in diverse occasioni, non sempre piacevoli. Sul palco del Teatro Giacosa i musicisti ripropongono l’esecuzione, in duo, di “I’m a fool to want you” che caratterizza la carica emotiva di tutto il concerto. Catherine vola sulle corde della chitarra ed è maestro nell’intrecciarsi con quelle del contrabbasso, magistralmente suonato da Del Fra. Il contrabbassista è cresciuto al fianco di Chet e la sua formazione è stata fortemente influenzata da questo carismatico, eccentrico trombettista. Il legame affettivo di questo quartetto con la musica di Chet Baker e con la sua persona emerge in tutta la sua forza e delicatezza. La tromba di Rava accarezza il cuore di chi conosce questa musica, e sicuramente emozionerà anche i neofiti, riproponendo standard come “All of you” o “Bernie’s tune”, con arrangiamenti che ricreano l’atmosfera degli anni migliori di Chet Baker. Si preannuncia un viaggio sul viale dei ricordi di alta suggestione grazie non solo alla bravura di questi musicisti, ma soprattutto grazie al loro amore per un artista che se ne è andato troppo presto.

Produzione Jazz Network

Ufficio Stampa del 28° EuroJazz Festival Ivrea 2008


lunedì 11 febbraio 2008

A tavola con Enrico


pagg. 1 e 2

pagg. 3 e 4

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Appuntamento con Desco Music, progetto firmato da Alberto Campo e Alex Astegiano, che si propone di scoprire che parte cibo e bevande abbiano nella vita privata dell'artista invitato.
L'ospite del mese è Enrico Rava accompagnato dalla consorte signora Lidia Panizzut.
Il Maestro, sottoposto al terzo grado enogastronomico del giornalista, ci parlerà del suo rapporto con il cibo, degli amici jazzisti buongustai, delle esperienze con le cucine di tutto il mondo
e di molto altro ancora.
L'intervista è apparsa sulla rivista Slowfood n° 30 del novembre 2007.


Slow Food Editore


lunedì 14 gennaio 2008

Cominciamo da qui. (03)



Frammento n. 3 del concerto RAI “JAZZ con enrico rava”
Formazione:
Bobo Stenson - piano
Palle Danielsson - contrabbasso
Massimo Urbani - sassofono contralto
Enrico Rava - tromba, leader
Jon Christensen - batteria



Terzo appuntamento dedicato all'incontro di Enrico con gli amici scandinavi e con il giovane talento romano. In questo brano spicca il solo del valente bassista svedese Palle Danielsson.
Colgo l'occasione per ringraziare emmadet, 27max, sky50 che hanno reso disponibili i filmati riguardanti la sopracitata trasmissione televisiva.


A proposito di Palle e Jon


«Incidere con Palle Danielsson e Jon Christensen (The Pilgrim and the Stars - 1975, N.d.R.) non fu un'idea mia, ma una proposta di Manfred Eicher. Io accettai perché mi piacevano molto, li avevo ascoltati con Keith Jarrett e Jan Garbarek. Erano fortissimi, anche se apparentemente non corrispondevano alla visione della ritmica che avevo all'epoca, dato che io pensavo a una ritmica nera, cattiva. Forse mi ero fatto un'idea sbagliata. Suonando con Palle e Jon mi accorsi di quanto fossero diversi. Jon era un batterista molto viscerale e insieme avevano la capacità di creare continuamente situazioni nuove, di dare e rispondere alle sollecitazioni. Erano reattivi, vicini al mio modo di concepire la musica».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie


TOUCHÉ MUSIC - Palle Danielsson
JAZZbasen - Jon Christensen


giovedì 27 dicembre 2007

El perseguidor



Stralcio d'intervista a Julio Cortázar dal programma “A Fondo”
trasmesso nel 1977 dall'emittente televisiva spagnola TVE


Sabato 19 gennaio 2008, presso il teatro G.B. Pergolesi di Jesi, si terrà lo spettacolo intitolato “IL PERSECUTORE - In memoria di Charlie Parker” con Massimo Propolizio (voce recitante) Enrico Rava (tromba) e Andrea Pozza (pianoforte). La pièce è tratta dall'omonimo racconto di Julio Cortázar.


Note allo spettacolo

«Una serata che si prefigge di offrire la magia dell'incontro tra la letteratura e la musica. Un evento che ha come protagonisti un grande attore e un grande jazzista per ricreare l'atmosfera evocata da pagine straordinarie su di un personaggio altrettanto straordinario e mitico come Charlie Parker. Il rapporto tra la lettura attoriale e la lettura musicale per arrivare all'esecuzione di una partitura che esprima al suo meglio le possibilità e i sottotesti nascosti nell'opera letteraria. Quanto al controllo dei tempi Cortázar, melomane amante del jazz, è di un rigore assoluto attribuendo alla ritmica della prosa una parte fondamentale della sua narrazione. Ed in questo caso in particolare la scrittura è sviluppata e costruita come i ritmi del jazz.

«Omaggio al mondo del jazz e alle sue ossessioni creative “IL PERSECUTORE” non è soltanto un racconto biografico ma interrogazione in forma narrativa sull'irriducibile alterità del genio artistico. Cortázar racconta di aver cercato a lungo il protagonista di questa long short-story e di averlo riconosciuto, alla fine, nel profilo biografico di Charlie Parker: “Un individuo che, pur dotato di enorme intuizione, sia molto ignorante, molto primitivo. Un personaggio che non pensi. Un uomo che non abbia pensieri, ma solo sensazioni, che, nella sua musica, nei suoi amori, nei suoi vizi, nella sua infelicità, sempre e dovunque, non agisca che al livello delle sensazioni”.


«La figura tragica in “The Bird” è ombra ad uno dei molti volti di Cortázar, la cui opera trova in questo racconto un momento di svolta dalla rarefazione delle atmosfere fantastiche, al confronto "esistenziale" con l'altro, che sempre e comunque, è il simile».

Ufficio Stampa del XLI Festival Teatrale di Borgio Verezzi


fondazione pergolesi spontini


mercoledì 5 dicembre 2007

(Cameo) SECONDAMAREA


Antonio Possenti, La petite promenade du poète (frammento)


L'ultima fatica di Ilaria Becchino e Andrea Biscaro

Un viaggio nel mondo poetico di Dino Campana (1885-1932): è questa l'esperienza che ci regala il nuovo lavoro cantautorale dei Secondamarea. Cinquanta minuti di musica scanditi da sedici brani che nascono dal desiderio dei nostri di incontrarsi e perdersi nelle creazioni del poeta di Marradi, per scoprirsi ancor più consapevoli della ricchezza di un artista che ci ha lasciato versi di assoluta grandezza. Come quelli celebri de “La Chimera” la composizione che apre i “Notturni” inseriti nella più ampia raccolta dei “Canti Orfici”: «Non so se tra rocce il tuo pallido/Viso m'apparve [...]». È proprio questa poesia, tra le più importanti per comprendere il percorso artistico di Campana, che dona il titolo al CD e al brano strumentale che lo apre, proponendo un incontro tra due diverse forme espressive che dà vita ad un'esperienza unica capace di appagare gli animi più sensibili. Sono gli stessi autori a ricordare come questo album sia nato quasi spontaneamente da una loro affinità con lo spirito poetico di Campana: ne scaturisce un lavoro che ha saputo trovare un perfetto equilibrio contenutistico-formale nel rapporto fra la scelta delle liriche da musicare e la composizione di pezzi originali ispirati alla vita e alle opere del poeta.
Il CD è patrocinato dal Centro Studi Campaniani di Marradi.

Ggbix

Un sentito ringraziamento a Paola Emilia


EMA Records
Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”
@nfiteatro - GALLERIA D'ARTE - Antonio Possenti


venerdì 23 novembre 2007

Chris Lambertine ( -1917)



Intervista a Sergio Rubini ed Enrico Rava
Ivan Tagliavia, video e montaggio


È tornato in palcoscenico il lavoro di Andrea Camilleri “Requiem per Chris” dopo l'anteprima tenutasi a Parma nel settembre 2006, nell'ambito della manifestazione “Estri d'Estate”, nella quale il Maestro Rava era affiancato dall'attore Marco Baliani.
Sabato 3 e domenica 4 novembre 2007, nel contesto della rassegna “Palermo Teatro Festival”, hanno calcato la scena del Nuovo Montevergini l'attore Sergio Rubini, Enrico Rava e il suo gruppo “Enrico Rava New Generation” coadiuvato come di consueto dal clarinettista e sassofonista Mauro Negri.


Per una breve introduzione all'opera


domenica 11 novembre 2007

A un metro dal sole


Alessandro Denci Niccolai, Chet Baker


«L'ho conosciuto a Torino, la mia città [...]. Ogni volta che veniva abitava a casa del mio amico Mondini [...] e quindi io andavo a trovarlo. Passavo là tutto il giorno, avevo appena iniziato a suonare la tromba, e Chet mi dava dei consigli. Era molto generoso [...]».

«Anni dopo mi capitò di suonare con lui. Ho vissuto a New York dieci anni, e lì rincontrai Chet che era tornato a suonare dopo lunghi anni di silenzio. Andai a trovarlo, suonammo insieme, per un periodo dividemmo lo stesso manager.
«Non eravamo amici, ma c'era in qualche modo un rapporto che durava da parecchio tempo. Poi era stato uno dei miei miti. Quando suonava riusciva sempre a dare delle enormi emozioni, anche quando non era in forma o quando la band non era un gran che [...]. Ma era così forte in lui questa poesia, questo dare al momento di suonare, era una cosa così innata che anche se non avesse voluto sarebbe comunque esistita. Questa era la cosa magnifica della sua vita, mentre il resto sembrava essere un disastro totale, direi a tutti i livelli».

«[...] con la musica viveva un rapporto totalizzante. Mi ricordo di una volta che eravamo in Finlandia, ed era depressissimo, stava veramente male e diceva che proprio non ce la faceva più a vivere. «Poi però salì sul palco e suonò in modo assolutamente meraviglioso. «Aveva questa fortuna, che poi è anche la nostra, perché le emozioni che ci ha dato Chet sono irripetibili. Ascolto la sua musica spessissimo, ho tanti dischi suoi e li ascolto quasi tutti i giorni».



«Per esempio adoro il disco in trio con Philip Catherine che si chiama Chet's Choice, dove ci sono dei momenti incredibilmente unici».

«[...] mi ricordo della prima volta che sentii Chet suonare. Fu a Torino, credo nel '59. Era una situazione per lui pessima, aveva un gruppo che aveva raccattato in Francia, e suonava dopo un gruppo dixieland, che era l'attrazione della serata. Quindi quando Chet cominciò il suo set, tre quarti della gente se ne andò, ed essere là fu un'emozione enorme.
Non è un'infatuazione, è una sensazione che si è ripetuta negli anni, una cosa forte che succede quando ti trovi di fronte qualcuno che ha veramente qualcosa di speciale da dire».

Enrico Rava, in P. Boncompagni e A. La Stella, Chet Baker in Italia




Chet Baker in Tokyo


Chet Baker Lost & Found
chet - chetbakertribute.com


domenica 4 novembre 2007

fine and dandy



Copertina del 45 giri Jazz in Italy n. 2, marzo 1960 (Cetra, EPD-37)
Titoli dei pezzi: “Tema for Franco” (M. Lama);
“Line for Lyons” (G. Mulligan); “Fine and Dandy” (K. Swift & P. James)
Formazione: Enrico Rava, tromba; Maurizio Lama, piano;
Filippo Faguttin, contrabbasso; Franco Mondini, batteria.



“Intervista a Enrico Rava”

A proposito del CD antologico che accompagna Note necessarie:

Tra l'altro, il primo pezzo del cd (Fine and Dandy, N.d.R.) è un'incisione vecchissima…
Ho inserito quel pezzo per un motivo storico. Appartiene a un disco che nessuno conosce. E' un'incisione del 1960, avevo vent'anni. Riascoltandolo, mi è sembrato che suonassi più o meno come suono adesso, il che mi stupisce, considerando che suonavo da appena due anni. In più, in quel brano c'è anche un mio caro amico (Franco Mondini), che in quegli anni era il batterista di Chet, e ci tenevo che fosse in qualche modo presente nell'antologia.


Francesco Ughi, Jazzitalia


«Il migliore musicista di Torino era Franco Mondini, che suonava la batteria da professionista. Era un personaggio conosciuto in tutta Italia, gli stranieri lo sapevano e lo chiamavano volentieri. E così gli capitava di lavorare con gli europei in gamba, quando passavano dall'Italia e talvolta anche all'estero, tipo Bobby Jaspar o René Thomas. E addirittura con Chet Baker, nel primo periodo in cui venne in Italia».



archivio Jazzitalia, Jazz a Torino con Enrico Rava


«Tra i giovani jazzisti di Torino, Maurizio Lama era quello che suonava meglio il pianoforte. La sua famiglia era romana e si erano trasferiti a Torino a causa del lavoro del padre. Eravamo molto amici, uscivamo la domenica insieme alle ragazze. I miei primi gruppetti di jazz moderno erano con lui».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie


moncalieri JAZZ - PREMIO “MAURIZIO LAMA”


domenica 28 ottobre 2007

Miles (1956) 1957, 1970


Alessandro Curadi, Miles


eat 1.0
«Nell'inverno del 1957 vidi Miles Davis dal vivo, fece un concerto a Torino. Rimasi folgorato a tal punto che il giorno dopo mi comprai una tromba».

eat 1.1
«Fu proprio in occasione dell'uscita del disco dei Gasmask che conobbi Miles di persona. Dovevamo presentare il disco in un club che si chiamava Ungano's, a New York, che era un po' il tempio del jazz-rock. Nel pomeriggio, io avevo già fatto il sound-check e me ne stavo fuori a fumare una sigaretta. A un certo punto vedo arrivare un nero piccolino, elegantissimo, bello. Quando ce l'ho a pochi metri mi rendo conto che si tratta di Miles. Viene proprio verso di me e mi chiede se quella sera avrei suonato. Io balbetto di sì.
«“Ti verrò a controllare”, conclude.
«Ho telefonato a casa supplicando Graciela (la prima moglie di Enrico Rava, N.d.R.) di portarmi immediatamente del Valium. Lei si è precipitata al locale e io non so quanto ne ho preso, la dose “panico”. Alla sera, come annunciato, Miles era in prima fila. E io ho suonato abbastanza bene, ero calmo, imbottito di Valium. Dopo l'esibizione, tramite Teo Macero (produttore, N.d.R.), ci siamo parlati».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie





MILES DAVIS


domenica 21 ottobre 2007

i soli di Bix».



Video n. 1
Maggio 1928 - Cinegiornale Movietone Fox
My Ohio Home - Paul Whiteman and his Orchestra

Unico cortometraggio sonoro a tutt'oggi conosciuto nel quale compare Bix Beiderbecke mentre suona.
Ad un certo punto, durante un chorus della sezioni degli ottoni, vediamo Bix alzarsi in piedi ed eseguire la sua parte alla cornetta. I due riversamenti che compongono il video sono identici nel contenuto, nel secondo però l'inquadratura appare più stretta.

Video n. 2
Filmato amatoriale 16 mm di Paul Mertz
The Jean Goldkette's orchestra members
I componenti della Victor Recording Orchestra, fra i quali Bix, si muovono in un clima di goliardia sullo sfondo di una New York anni Venti (sono riconoscibili lo Zoo del Bronx, dove i nostri improvvisano una performance, e Columbus Circle).
Il filmato manca di sonoro.



«Quando avevo dieci, undici anni, per me esisteva solo Bix Beiderbecke, in camera avevo il mio altarino di Bix con tutti i ritratti presi da Musica Jazz. Carlo (il fratello maggiore di Enrico Rava, N.d.R.) aveva molti dischi [...]. La scelta era incredibile: c'erano Bix Beiderbecke, Armstrong, Gillespie, Parker, Coleman Hawkins, Lester Young, Jelly Roll Morton: insomma il top!».

«Strimpellavo un po' il piano: mia madre voleva che lo studiassi (e io non studiavo). Soprattutto ascoltavo molta musica e quando ho scoperto quei dischi sono flippato! Li imparavo tutti a memoria. Bix era diventato un mito.
«Quando con mia mamma andavamo a trovare la nonna, in tram le rompevo le scatole. “Senti che bello questo assolo!” e le fischiavo “I'm Coming Virginia”. Mia mamma non ne poteva più. Per chi non lo ama il jazz sembra tutto uguale, come la musica giapponese. Infatti lei non capiva. Mi diceva: “Ma come? Sono tutti uguali!” L'andavo a chiamare in cucina e le facevo sentire i soli di Bix».

Enrico Rava e Alberto Riva, Note Necessarie


Bix Beiderbecke Memorial Society


giovedì 18 ottobre 2007

“Le pillole del Dottor Djembe”



COMPOSIZIONE

Pochi min di programma contengono:
Principi attivi: i conduttori Stefano Bollani e David Riondino - il sassofonista Mirko Guerrini - l'ospite della puntata Enrico Rava. Eccipienti: gli autori Fosco D'Amelio e Rosaria Parretti, il regista Riccardo Basile, il curatore Domenico Cosentino.
FORMA DI SPETTACOLO E CONTENUTO
Varietà radiofonico (in forma di video live on air). Divagazioni musicali, filosofiche ed esistenziali.
PRODUTTORE E CONTROLLORE FINALE
Rai - Radio3
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Stati carenziali di ironia. Distonie neuromusicali.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità ai principi attivi ed in particolare verso il duo Bollani-Rava.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
Le tre pillole, al bisogno.
Attenzione: il prodotto non ha data di scadenza, al contrario potrebbe rendersi più efficace con l'andar del tempo.


DOTTOR DJEMBE - via dal solito tam tam


giovedì 11 ottobre 2007

Cominciamo da qui. (02)



Frammento n. 2 del concerto RAI “JAZZ con enrico rava”

Titolo del pezzo: “Lavori casalinghi”


Ricordando Massimo Urbani

«Tenevo molto a Massimo e a suonare con lui. Era spiritosissimo, tenero, divertente, dolce. Successivamente lo coinvolsi in un altro gruppo, con Bobo Stenson, Palle Danielsson e Jon Christensen. «Facemmo una bellissima tournée in Francia e in Italia, al festival di Bergamo. Suonavamo pezzi miei. Massimo si inseriva benissimo, era un solista pazzesco. Se non fosse nato in una borgata romana ma a New York sarebbe stato uno dei grandissimi; e lo era».

«Chi non l'ha visto suonare quando era giovane, non può avere un'idea di quanto Massimo fosse grande».


Enrico Rava e Alberto Riva, Note necessarie


associazione Massimo Urbani
Premio internazionale Massimo Urbani


mercoledì 10 ottobre 2007

Reed, Eicher oppure...



Stefano Bollani: «Io, Enrico Rava e il Terzo uomo»

Vi siete ispirati al film di Carol Reed del ‘49, con quel meraviglioso cameo di Orson Wells?
«Assolutamente no. Sembrerà strano ma il titolo è un'idea di Manfred Eicher, nata dalla foto scattata per la copertina. Ci siamo io ed Enrico durante le sessioni di registrazione, poi si vedono un paio di scarpe di un misterioso terzo uomo completamente avvolto nell'ombra. Chi è questo terzo uomo? Ancora oggi non lo sappiamo con certezza. Forse è lo stesso Eicher o qualcuno dei tecnici presenti all'incisione. Fatto sta che Manfred ha detto: Benissimo, intitoliamo il disco “The third man”».

Spartaco Lavagnini, Il Sole 24 Ore, 22 agosto 2007


giovedì 4 ottobre 2007

domenica 23 settembre 2007

The Third Man


Photo: Rüdiger Scheidges


Il nuovo album di Enrico Rava e Stefano Bollani


domenica 16 settembre 2007

Cominciamo da qui.



Frammento n. 1 del concerto RAI JAZZ con enrico rava”
Titolo del pezzo: “Dr. Ra and Mr. Va”
Personnel:
Bobo Stenson - piano
Palle Danielsson - bass
Massimo Urbani - alto saxophone
Enrico Rava - trumpet, leader
Jon Christensen - drums


lunedì 20 agosto 2007

Tanti Auguri Enrico!






In occasione del genetliaco
del Mo. Enrico Rava
inauguro questo mio blog
a lui dedicato.





JAZZPAR PRIZE WINNER 2002

Enrico Rava
photographer: Nicola Fasano